IN CHE DIREZIONE VA IL DIRITTO EUROPEO SULLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE: UN SAGGIO DI GUSTAVO GHIDINI

Molte novità si sono succedute in materia di proprietà intellettuale dall’istituzione del mercato comune europeo a oggi. Il Prof. Gustavo Ghidini, fondatore del nostro Studio, fa il punto dei passaggi fondamentali nel suo editoriale sulla rivista scientifica internazionale “IIC”, spiegandone le motivazioni e indicando il proprio obiettivo della legislazione: il contrasto agli indebiti ostacoli alla libera competizione.

“L’evoluzione contemporanea della legge europea in materia di proprietà intellettuale è stata indubbiamente segnaata, fra l’altro, dall’intersezione con i principi fondamentali e la ratio della legge antitrust”, esordisce il Prof. Gustavo Ghidini in un Editoriale pubblicato poche settimane fa nella rivista scientifica IIC: International Review of Intellectual Property and Competition Law. Nel proprio intervento, l’Autore ripercorre i passaggi fondamentali, tanto storici quanto teorici, della legislazione Ue in materia.

In prima istanza, infatti, la legislazione era tutta orientata all’obiettivo di preservare il mercato europeo in quanto mercato unico: in questo modo, l’Antitrust aveva provveduto a limitare il potere esclusivo dei detentori di diritti di proprietà intellettuale di autorizzarne l’utilizzo da parte di terzi, di modo tale che non venissero imposti prezzi e condizioni differenti in base agli specifici mercati nazionali. In seguito, la legislazione ha esteso sull’intero mercato unico europeo il principio di esaurimento del potere di controllo sul processo distributivo da parte dei detentori di diritti di proprietà intellettuale – un principio già in vigore nei singoli mercati dei Paesi Ue.

L’interazione fra legislazione in materia e Antitrust ha infine consentito la condivisione di innovazioni di grande rilievo, sgombrando il campo dal rischio di monopolio: basti pensare a ciò che avviene in presenza di una tecnologia priva di adeguati sostituti, e quindi essenziale a conseguire un certo tipo di effetto utile. Su questa base si è dunque riflettuto sull’opportunità di trattare come abuso di posizione dominante il rifiuto, da parte dei detentori di diritti, di consentire l’utilizzo a terze parti dietro pagamento di una somma concordata.

“Il passaggio  dalla facoltà esclusiva dei detentori (un tempo ritenuta indiscussa in quanto ‘normale’ esercizio dei diritti di intellettuale) al l diritto di compensazione”, spiega il Prof. Ghidini, “non va in alcun modo ritenuta punitivo. È vero piuttosto il contrario, in quanto questo passaggio garantisce agli stessi detentori di ricevere un flusso indefinito di royalties. Sostanzialmente, questo nuovo approccio ha esteso ai beni immateriali, in ogni campo della tecnologia, la linea normativa già adottata dalla Commissione europea per facilitare l’accesso pubblico a infrastrutture fisiche possedute da privati, come ad esempio i ponti”.

Ma all’orizzonte già si staglia un possibile ulteriore sviluppo: la necessità di contrastare l’inflazione di indebiti ostacoli alla libera competizione. “L’obiettivo va perseguito attraverso il contenimento di protezioni ‘eccessive’ della proprietà intellettuale, come ad esempio le varie forme di brevettazione strategica che consentono il prolungamento dell’efficacia di brevetti in scadenza”.

L’articolo, intitolato What IP owes to Antitrust, è disponibile in lingua inglese su “IIC”, volume 53, numero 10, di cui costituisce l’editoriale. “IIC” è una rivista a cura del Max Planck Institute for Innovation and Competition di Monaco di Baviera, ed è pubblicata da Springer e da Beck Verlag. Il Prof. Ghidini, Senior Professor all’Università LUISS e Professore Emerito di Diritto Industriale all’Università Statale di Milano, ha inoltre recentemente curato l’edizione del manuale internazionale Reforming Intellectual Property per Edward Elgar Publishing.

Sul nostro Sito sono disponibili numerosi interventi dell’Autore in materia di proprietà intellettuale, che spaziano dalla storia del diritto d’autore ai Non-Fungible Tokens, dall’intelligenza artificiale allo strategic patenting.