LA SFIDUCIA DEGLI ITALIANI A INIZIO 2023 E LE CONTROMISURE PER UN RISVEGLIO SOCIALE ED ECONOMICO

“Lasciatemi vivere in pace nei miei attuali confini soggettivi” è il nuovo mantra degli italiani secondo il 56° rapporto Censis, presentato nel mese di dicembre. Dall’ormai tradizionale appuntamento con il documento statistico emerge il ritratto di un’Italia sfiduciata, con un 92,7% di connazionali che temono un’inflazione di lunga durata, un 76,4% che non crede a introiti in aumento nel nuovo anno, un 70% che mette in conto un peggioramento del proprio tenore di vita (la stessa percentuale dichiara di voler rinunciare all’acquisto dei beni di lusso), un 87,8% che trova socialmente insopportabili le sempre più ampie differenze di reddito e un 81,5% che non ritiene più gli influencer un modello valido.

In un approfondito articolo di commento su Milano Finanza, a consuntivo dell’anno appena trascorso, Emilio Girino ravvisa in questi dati l’onda lunga della pandemia, il timore della guerra, le prospettive energetiche poco liete.

“Questi dati urlano il dichiarato rifiuto di quei modelli di apparente benessere fondati su un dogma anticapitalistico in quanto lesivo della fonte primaria di reddito: il potere di consumo”, scrive l’Avv. Girino. “Vale per il divario reddituale, che supera ogni limite di ragionevolezza e fomenta la rabbia di combattere la perdita di una più o meno normale agiatezza data per certa. Vale per la ribellione al fashion, che non si regge sul singolo acquisto milionario ma sulla quotidiana spesa di molti strati medi e bassi della piramide consumeristica. Vale per il ripudio dei già osannati influencer, la cui capacità d’ispirare gusti e costumi viene negata frantumando la stupida fede nei like. In questo contesto i miti del denaro facile, decentralizzato, sicuro e indistruttibile sono meteore in dissoluzione. Il default di Ftx non è che l’epilogo provvisorio di un disfacimento che, solo nel 2022, ha visto fallire una trentina di exchanger e volatilizzarsi 4,4 miliardi di dollari fra hackeraggi e truffe su criptovalute”.

Ma questa sfiducia non è solo italiana; attanaglia tutta l’Europa, aggiunge l’Avv. Girino, “e non è solo faccenda di luce o gas, ma rischio concreto che la violenza torni a occupare la scena come accadde nei primi decenni del secolo scorso. S’avverte un pericoloso crollo delle fatiscenti reazioni, limitate a pubbliche condanne ed embargo, l’assenza di una politica internazionale che riesca a riequilibrare assetti di pace sostanziale utilizzando leve economiche diverse dal miope asservimento di fatto a Paesi illiberali, in nome di un mero taglio di costi”.

Che fare? Se i problemi abbondano, anche le possibili soluzioni sono molte. L’analisi dell’Avv. Girino propone un ridimensionamento dell’estremismo digitale, un rivoluzionamento del modello di redistribuzione del reddito, una normazione dell’operatività dei social network e un freno all’anarchia valutaria e finanziaria. E, se gli italiani vogliono rinchiudersi in sé stessi, conclude l’Autore, bisogna ricordarsi che “i confini soggettivi non portano a nulla. Svegliamoci! È il vero augurio invece del logoro buon anno”.

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I Professionisti dello Studio Ghidini Girino e Associati sono chiamati quali relatori di convegni, rendono opinioni su problematiche giuridiche, economiche e finanziarie su primari quotidiani nazionali e su emittenti televisive specializzate.