LA RINUNCIA DI SCOTT MORTON AL RUOLO NELLA CONCORRENZA EUROPEA: UN’IPOTESI

In un’intervista concessa al quotidiano Milano Finanza, il Prof. Gustavo Ghidini, fondatore del nostro Studio, analizza la nomina e la successiva rinuncia di Fiona Scott Morton al ruolo di chief economist nella Direzione generale Concorrenza per la Commissione Ue.
Nel giro di pochi giorni, l’accademica statunitense Fiona Scott Morton ha rinunciato all’incarico di capo economista nella Direzione generale Concorrenza della Commissione Europea, e ha iniziato a circolare la voce delle dimissioni di Margrethe Vestager, commissario europeo alla Concorrenza, in vista della presidenza della Banca europea degli investimenti. I due eventi sono correlati? In un’intervista concessa a Milano Finanza, il Prof. Gustavo Ghidini non lo esclude, alla luce di un’accurata analisi degli eventi.
Va, naturalmente, anzitutto considerato lo specifico contesto. Dopo essere stata designata per il ruolo, Scott Morton aveva ricevuto critiche radicali da parte di diversi Paesi membri, primo fra tutti la Francia, che si è espressa per bocca dello stesso Presidente Macron contro l’evenienza che un ruolo chiave per l’economia europea venisse assegnato a una persona di indubbia competenza, ma americana. Inoltre, Scott Morton è finita nell’occhio del ciclone per un possibile conflitto d’interesse, dovuto all’avere prestato servizio di consulenza per Big Tech americani come Microsoft e Apple, in un periodo in cui i rapporti fra le multinazionali del digitale e l’Unione Europea sono complessi se non addirittura tesi. Parallelamente, per coronare con successo la propria candidatura al nuovo incarico, Vestager deve ottenere il placet del maggior numero possibile di Paesi membri.
Il collegamento fra i due eventi, spiega il Prof. Ghidini, “può ravvisarsi in termini di continuità di policy rispetto all’ostilità a rimedi strutturali (scorpori, blocchi di acquisizioni e altri) nei confronti dei Big Tech. Va ricordato che una tale posizione – manifestata da Scott Morton in un articolo ospitato su un giornale americano – coincide con quella già apertamente sostenuta da Vestager”. È probabile dunque, aggiunge Adrea Pira nell’articolo pubblicato dal quotidiano milanese, che la rinuncia di Scott Morton possa essere letta come vittoria di quanti paventavano che la sua nomina potesse trasferire in Europa la lotta anti-regolatoria portata avanti negli Stati Uniti.
Il Prof. Ghidini – Senior Professor all’Università LUISS e Professore Emerito di Diritto Industriale all’Università Statale di Milano – tuttavia precisa: “Il chief economist, pur se molto autorevole, non canta degli assolo, bensì riporta al direttore generale ed è ascoltato se solleva questioni tecniche condivisibili. Inoltre, i casi sono costruiti ‘dal basso’, da team istruttori generalmente molto qualificati”. La partita della concorrenza in Europa, pertanto, resta ancora aperta.