IL NUOVO GOVERNO E LA QUESTIONE DELLE NOMINE: UNA PROPOSTA IN DISCONTINUITÀ

È giusto che un nuovo Governo individui i dirigenti che ritiene più atti al funzionamento dello Stato. Ma, se pure lo spoils system ha ragioni evidenti, le nomine vanno comunque effettuate con un criterio che sia chiaro per gli elettori. Intervenendo sul Corriere della Sera, il Prof Gustavo Ghidini, fondatore del nostro Studio, avanza una proposta per garantire efficacia e trasparenza.

“Spoils system sì, ma con juicio”. Ricorre a una celebre citazione manzoniana il Prof. Gustavo Ghidini, alla vigilia dell’insediamento del prossimo Governo, per affrontare la delicata questione delle nomine. In un corsivo sul Corriere della Sera specifica infatti come – parallelamente a quella per l’assegnazione dei ministeri a personalità più o meno in vista nell’agone politico – sia fondamentale l’individuazione di dirigenti pubblici che possano garantire il funzionamento dello Stato. Nomine che vanno effettuate nella più completa trasparenza.

“A ogni cambio di Governo, a prescindere dal ‘colore’, si apre la stagione delle nomine a Enti, Autorità, ruoli amministrativi apicali, Società partecipate da Stato e altri enti pubblici”, spiega il Prof. Ghidini. “Non è qui in discussione lo spoils system, corollario dei dominanti equilibri politici frutto di libere elezioni. Ma, purtroppo, la concreta attuazione del sistema non si accompagna alla necessaria trasparenza, funzionale a giungere a selezioni adeguate all’importanza dei ruoli da affidare”. Sotto questa luce, continua l’Autore, vanno viste talune nomine apparentemente incomprensibili, in quanto frutto di logiche di appartenenza quando non di familismo anziché di progetti di ampio respiro e riconoscimento della competenza.

Eppure, argomenta il Prof. Ghidini, una soluzione sarebbe a portata di mano: “Alludo a quel sistema di pubbliche audizioni (hearings) che il Senato degli Stati Uniti tiene per le nomine ad alte cariche federali, previo esame dei curricula dei candidati. Un sistema che in diversi casi – taluni clamorosi – ha portato al ritiro o alla bocciatura di candidature inadeguate vuoi per scarso merito professionale vuoi per incerta reputazione della persona”.

Si tratterebbe di un cambiamento epocale, per il quale è forse necessaria una diversa cultura delle nomine. Ma, conclude, “sperare non è vietato”.

L’articolo può essere letto in versione integrale sul sito del Corriere della Sera. Il Prof. Ghidini, Senior Professor all’Università LUISS e Professore Emerito di Diritto Industriale all’Università Statale di Milano, aveva in precedenza proposto sul medesimo quotidiano, insieme a Francesco Banterle, un “modello Telepass” per il diritto d’autore online mentre, con Daniele Manca, aveva indagato sui rischi connessi all’Intelligenza Artificiale e sulle future prospettive della democrazia nell’era della civiltà digitale. Sempre al Corriere il Prof. Ghidini ha recentemente affidato interventi sulla dottrina Biden in materia di brevetto vaccinale e sulle implicazioni etiche dell’utilizzo degli algoritmi, quest’ultimo in collaborazione con Isabella Austoni e Daniele Manca. Con Ferdinando Salleo aveva invece avanzato la proposta di istituzione di un Politecnico Europeo della Difesa.

Sul nostro sito è possibile consultare tutti gli articoli di Soci e Collaboratori sugli organi stampa nazionali.

I Professionisti dello Studio Ghidini Girino e Associati sono chiamati quali relatori di convegni, rendono opinioni su problematiche giuridiche, economiche e finanziarie su primari quotidiani nazionali e su emittenti televisive specializzate.