DAL DECRETO DRAGHI SULLA CONCORRENZA UNA SOLUZIONE PER I BALNEARI
Il Prof. Gustavo Ghidini, Fondatore del nostro Studio, individua nel decreto 118/21 lo spirito da seguire per trovare una soluzione di compromesso, che consenta l’applicazione della Direttiva Bolkenstein, da cui dipende l’arrivo di fondi Pnrr, alla tutela delle imprese a gestione familiare.
Una soluzione all’annosa questione delle concessioni balneari – che sta causando più di un tentennamento nel governo – potrebbe arrivare da un suggeritore inatteso: il governo precedente. È infatti nella legge n. 118 sul mercato e sulla concorrenza, varata nell’agosto 2021 dall’esecutivo presieduto da Mario Draghi, che si può trovare ispirazione per mantenere l’impegno che scaturisce dalla Direttiva Bolkenstein senza con ciò danneggiare le numerosissime imprese, circa trentamila e quasi tutte a gestione familiare, impegnate nel settore.
In un articolo pubblicato sull’inserto Economia del Corriere della Sera, il Prof. Gustavo Ghidini spiega che non si tratta di un semplice copia-incolla, ma del cogliere lo spirito delle indicazioni della legge varata da Draghi, e tradurlo in modo tale da salvaguardare le imprese senza rinunciare ai fondi Pnrr, legati all’applicazione della Direttiva.
“In sintesi, si potrebbe rivedere i canoni, ora spesso irrisori, portandoli a livelli adeguati secondo criteri di progressività rispetto al fatturato medio degli ultimi anni”, spiega il Prof. Ghidini. “Quindi, limitare il numero di concessioni attribuibili a uno stesso gruppo, così che la concorrenza non sfoci in regime oligopolistico; poi, disporre a carico del subentrante un equo indennizzo a carico del concessionario uscente che, come è scritto nell’articolo 4 della legge 118/2021, ‘abbia utilizzato una concessione quale prevalente fonte di reddito per sé e il proprio nucleo familiare’”.
A ciò, continua l’Autore, vanno aggiunti altri due necessari provvedimenti: la stesura di specifiche disposizioni a tutela dell’ambiente (nonché dell’effettiva disponibilità di spiagge libere), e accordare una giudiziosa ma ragionevole prelazione ai concessionari in scadenza che abbiano compiuto significativi e ben quantificati investimenti negli anni che precedono immediatamente la gara.
L’articolo può essere letto integralmente sul sito del Corriere della Sera, dove possono trovarsi altri articoli del Prof. Ghidini, in particolare in materia di Intelligenza Artificiale e tutela della concorrenza e dei consumatori in ambiente digitale.
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