DOPO SETTE ANNI DIVENTA PRATICABILE IL PEGNO NON POSSESSORIO

Era il 2016 quando era stato approvato il decreto legge 59 che, nell’ambito delle misure a sostegno delle imprese, introduceva il pegno mobiliare non possessorio. Si tratta di una forma di garanzia che consente agli imprenditori di continuare disporre del bene che hanno costituito in garanzia a favore di un creditore. Solo però quest’anno, dopo l’istruzione del registro (DM 114/2021) e l’emanazione del provvedimento con le relative specifiche tecniche il 12 gennaio 2023, il pegno non possessorio è diventato realtà: secondo tutti i commentatori questa novità costituisce una grande opportunità per le imprese.
Nella rubrica “I ferri del mestiere” su Milano Finanza, Roberto Pavia illustra nel dettaglio come, grazie a questo dispositivo, un’impresa possa dunque costituire un pegno a garanzia di un credito relativo alla propria attività su beni mobili non registrati (anche immateriali, esistenti o futuri, determinati o determinabili), con la previsione di poterne liberamente disporre fino all’effettiva alienazione del bene.
“La pubblicità del pegno non possessorio ha tratti simili a quelli dell’ipoteca”, spiega l’Avv. Pavia. “Da un lato, infatti, l’iscrizione rende opponibile il pegno sia ai terzi, sia alle procedure esecutive e concorsuali. Dall’altro, l’effetto prenotativo deve essere rinnovato prima dei dieci anni. È tuttavia prevista un’importante eccezione: il pegno non possessorio, anche se anteriormente costituito e iscritto, non è opponibile a chi abbia finanziato l’acquisto di un bene aziendale determinato e sia garantito da riserva della proprietà o da analogo pegno, anche se successivo”.
Resta comunque spazio per alcuni dubbi interpretativi, relativi ad esempio all’applicazione di questo nuovo schema alle azioni, oppure all’eventualità che il pegno possa essere costituito su una pluralità di beni stimati per un valore complessivo.
Il testo integrale dell’articolo pubblicato su Milano Finanza è disponibile cliccando qui . Sul nostro Sito è possibile sfogliare l’intera raccolta della rubrica “Ferri del mestiere” dal 2010 a oggi.